Ex libris

Con oltre 350 elementi, la Collezione Carrino comprende una tra le più grandi raccolte al mondo di ex libris dedicati a Beethoven.

La locuzione “ex libris” rimanda a un uso quasi scomparso: inizialmente era un’etichetta disegnata, con il nome del titolare di una biblioteca. Applicato sulla seconda pagina di copertina, attestava la proprietà del volume. Fino al XIX secolo era quasi esclusivo appannaggio delle biblioteche nobiliari, monastiche o degli studi universitari. Con l’avvento di una nuova classe borghese, perse la funzione di contrassegno, per diventare oggetto d’arte e di collezione. La diffusione di questa moda nel corso del Novecento coincise con la massima fioritura della grafica, portando per emulazione a creare autentici capolavori: proprio per le dimensioni ridotte, gli ex libris sono spesso concentrati di sapienza artistica, dove con tecnica sopraffina si rappresentato in poco spazio scene complesse ad alta densità simbolica. 

Ne sia esempio l’ex libris della baronessa Caroline von Dalberg, forse il più bello mai realizzato su Beethoven. Opera di gusto Liberty, di straordinaria fattura, riproduce la maschera originale da vivo del Maestro, realizzata in gesso da Franz Klein nel 1812. Lo stupendo velo nero a volute, più volte ripiegato, muta colore e sembra ondeggiare sul volto di Beethoven. È il velo dell’intestataria dell’opera, che si contrappone alla caducità degli ornamenti floreali della figura ed esprime i nobili sentimenti di Caroline per Beethoven, destinati a durare per l’eternità.