L’Uomo. Il Genio. Il Mito
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Il 15 ottobre 1825 Beethoven si trasferì in un appartamento di otto stanze nella cosiddetta “Schwarzspanierhaus” (Casa degli Spagnoli Neri). Qui compose gli ultimi quartetti 131 e 135. Un’eccezionale sequenza di foto del 1903 ci consegna il luogo oggi scomparso ove il Compositore visse fino alla morte: è il documento di una duplice assenza.
Entrata nel cortile interno della Schwarzspanierhaus e, in fondo, ingresso al palazzo dal lato strada.
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Il 28 settembre del 1826 Beethoven si reca a Gneixendorf ,vicino a Krems, a circa 80 km da Vienna, “Al maniero del signor fratello”, il palazzo Wasserhof di Johann, fratello minore, per trascorrere un po’ di tempo insieme al nipote, sperando in un’atmosfera di serenità e per recuperare le forze. Termina il quartetto op. 135 e il nuovo finale del quartetto op.130.
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Gneixendorf, © Biblioteca Beethoveniana, 1997.
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Gneixendorf, © Biblioteca Beethoveniana, 1997.
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Il 27 novembre Beethoven e nipote, a causa di una lite con Johann, partono da Gneixendorf verso Vienna su un carro scoperto, in una giornata fredda e piovosa. Beethoven, stremato, si ammala di polmonite.
Finalmente il 5 dicembre il dottor Andreas Ignaz Wawruch si prende cura del compositore, assistendolo sino all’ultimo.
Gli sono praticate varie paracentesi per la grave ritenzione idrica: l’ultima il 27 febbraio, ormai con fievoli speranze.
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Acquaforte originale firmata a matita e numerata 29/125. Realizzata a Bruxelles negli anni Trenta del Novecento.
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Acquaforte originale firmata a matita e numerata 29/125. Realizzata a Bruxelles negli anni Trenta del Novecento.
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Beethoven sul letto di morte, xilografia originale da Die Gartenlaube, Lipsia, 1866.
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Ultimi momenti di Beethoven. Testimoni la moglie del fratello Johann e Anselm Huttenbrenner, che racconterà: “Beethoven rantolando incosciente aveva lottato contro la morte, quando un lampo accompagnato da un tuono violento illuminò la camera del moribondo di una luce vivida… sollevò la mano destra serrando il pugno… quando lasciò ricadere sul letto la mano sollevata i suoi occhi si socchiusero… non respirava più, anche il cuore aveva cessato di battere”.
“Al pomeriggio del 26 marzo 1827 fu riservata la triste fama di essere il giorno della morte di Beethoven”.
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Annuncio della morte di Beethoven in Italia, di sole sei righe! (firmato O. A.)
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Il letto si trovava a destra della porta che immetteva nella "Camera di composizione". Alla destra del letto c'era un comodino con sopra un bicchiere e una cassettina nera. Di seguito, lungo la parete: uno scrittoio mobile, un grande tavolo, la vasca da bagno staccata dalla parete, la stufa all'angolo. Al centro della stanza c’erano due pianoforti affiancati: il Broadwood ed il Graf con risuonatore acustico e uno sgabello per pianoforte.
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Nel 1827 Danhauser era un artista quasi sconosciuto. In occasione della morte di Beethoven chiese l’autorizzazione di eseguire la maschera da morto. Il 28 marzo iniziò la realizzazione del calco in gesso del volto di Beethoven: l’operazione richiese parecchio tempo anche per la preparazione preliminare, tra cui rasare la lunga barba cresciuta sul volto del defunto negli ultimi giorni di malattia.
Maschera da morto di Beethoven, prima metà dell’Ottocento, dal calco in gesso di Franz Joseph Danhauser, 1827.
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Maschera da morto di Beethoven, prima metà dell’Ottocento, dal calco in gesso di Franz Joseph Danhauser, 1827.
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ORIENTAMENTO ALLA NAVIGAZIONE
Questa sezione è l’eredità della Mostra online “L’Uomo. Il Genio. Il Mito” proposta nel 2021 e qui preservata nei suoi contenuti essenziali. La narrazione si articola in tre filoni:
- L’UOMO dedicato ai momenti e ai temi salienti della vita del Compositore;
- IL GENIO dedicato alla opere e alla loro interpretazione in vari ambiti delle arti figurative;
- IL MITO dedicato alla diffusione mondiale del Mito beethoveniano, allo sfruttamento dell’immagine del Compositore a fini commerciali e politici, alla sua venerazione e dissacrazione.
All’interno di ognuno dei tre sono proposti più sotto percorsi.
Per esempio:
selezionato il percorso “IL GENIO”, si può procedere con la scelta del sotto percorso “SESTA SINFONIA”.
Ogni sotto percorso è costituito da una Galleria di opere e/o documenti sul tema, introdotta da un breve testo esplicativo.
Ogni immagine è accompagnata da una didascalia descrittiva e tecnica, può essere ingrandita e visionata ad adeguata risoluzione.
I sotto percorsi “INTRO” introducono con un breve audiovisivo alla specifica sezione.
CREDIT: tutte le opere e i documenti proposti provengono dalla Collezione Carrino
© Collezione Carrino – Casa Museo Biblioteca Beethoveniana
L’uso delle immagini per qualsiasi scopo è vietato, senza la specifica autorizzazione della Casa Museo Biblioteca Beethoveniana.