Quinta Sinfonia

La potenza sconvolgente della Sinfonia più famosa

“Alcuni esecutori erano paralizzati dall’emozione e si mostravano incapaci di continuare la loro parte, perfino di tenere saldo l’archetto, che sfuggiva loro dalle mani. Nei palchi di prima fila ho visto molti visi che si nascondevano per soffocare singhiozzi convulsi; alcuni giovani ridevano forte, altri si strappavano i capelli, altri ancora si abbandonavano a mille contorsioni stravaganti …”

(Hector Berlioz)

Inizia percorso

Prima edizione originale della partitura, Lipsia, Breitkopf & Härtel, marzo 1826.

Un’edizione di eccellente qualità per l’epoca: un raro documento fondamentale, anche dal punto di vista storico e per la valenza del curatore.

GEORG SCHÜNEMANN
Beethoven Fünfte Symphonie op. 67 facsimile, prima edizione in facsimile in 400 esemplari numerati [n. 201], Berlino, Max Staercke editore, ottobre 1942, pagine 44+305.

Esemplare appartenuto alla famosa pianista Lotte Jekèli, come si legge nell'invio autografo dello zio sull'occhiello del volume. Lotte studiò con maestri insigni tra cui Arturo Benedetti Michelangeli che riscontrò in lei una rara squisita sensibilità musicale.

GEORG SCHÜNEMANN
Beethoven Fünfte Symphonie op. 67 facsimile, prima edizione in facsimile in 400 esemplari numerati [n. 201], Berlino, Max Staercke editore, ottobre 1942, pagine 44+305.

“È così insolito da apparire unico in tutta la storia della musica. Non ci troviamo di fronte ad un tema… ma a quattro battute che svolgono il ruolo di un’epigrafe, un titolo a lettere cubitali…” (Wilhelm Furtwängler, sull’incipit della Quinta Sinfonia)

GEORG SCHÜNEMANN
Beethoven Fünfte Symphonie op. 67 facsimile, prima edizione in facsimile in 400 esemplari numerati [n. 201], Berlino, Max Staercke editore, ottobre 1942, pagine 44+305.

Il tragico confronto tra Uomo e Fato è esaltato dall’angosciosa architettura dell’opera: la gigantesca mano di un Destino senza volto batte le fatidiche quattro note iniziali contro il campanile di una cattedrale gotica. Il cielo sinistro annuncia la tempesta con folate di vento e nubi addensate sulla sommità del campanile. Oltre gli alberi spogli piegati dalle raffiche si spalanca la desolazione…

ARTHUR PAUNZEN, pittore e grafico austriaco, *Vienna, 1890-†Douglas, Isle of Man, 1940. Artista dotato di una straordinaria tecnica incisoria nella realizzazione di figure allegoriche ispirate alla musica e in particolare a Beethoven.
Fantasia sul primo tempo della Quinta Sinfonia di Beethoven, acquaforte originale, Vienna, Lanyì, 1918.

Una massa informe di fedeli si accalca all'uscita della chiesa invasa dalla luce, disperdendosi terrorizzati come formiche da un formicaio appena scoperto. La ripida scalinata in primo piano anticipa di pochi anni un’altra scalinata: quella cinematografica de La corazzata Potëmkin (1925) di Eisenstein.
Un capolavoro di grafica visionaria, tra i più rilevanti del Novecento ispirati dalla Quinta Sinfonia.

Un'opera simbolista di forte impatto, accompagnata dall’incipit della Quinta Sinfonia. Nella solitudine di un mare spumeggiante si erge, contro un cielo nero, un picco roccioso con scolpito il volto inquietante di Beethoven. L’isola, centro del mondo e luogo sacro dimora degli dei, accoglie i naufraghi offrendo la salvezza spirituale a chi si è perduto o è travolto dall'oceano della vita.

WEINHOLD CARL, pittore, incisore, ritrattista e vedutista ungherese, *1867 - †Monaco, 1925.
La Sinfonia del Destino, acquaforte - acquatinta originale firmata e datata, Monaco, 1909.

Ai piedi della roccia i naufraghi esprimono con vari atteggiamenti i loro sentimenti verso Colui che li ha tratti in salvo. È una scena che invita alla meditazione e al raccoglimento. A destra, un fanciullo suona il flauto e innalza il suo canto al cielo evocando la felicità della natura e della musica divina. Il maestoso gabbiano, con il suo lento volo verso la cima rocciosa, comunica un sentimento di sconfinata libertà.

WEINHOLD CARL, pittore, incisore, ritrattista e vedutista ungherese, *1867 - †Monaco, 1925.
La Sinfonia del Destino, acquaforte - acquatinta originale firmata e datata, Monaco, 1909.

La diafana Musa ispiratrice e portatrice di luce, offre compiaciuta a Beethoven una rosa in segno di apprezzamento e di riconoscenza. Dinamicamente immerso nella penombra, col volto chino sullo strumento, il Maestro spinge sui tasti e sui pedali, completamente assorto nel provare e riprovare sulla tastiera il fatidico tema della Quinta Sinfonia, non si avvede della radiosa presenza e sfoglia la partitura, corregge, taglia, aggiunge, cancella...

ALOIS KOLB, famoso pittore e grafico austriaco, *Vienna, 2-2- 1875 - †Lipsia, 5-4-1942.
I suoi disegni e incisioni sono esposti nei più importanti musei d’Europa.
La Musa ispiratrice e la Quinta Sinfonia, acquaforte originale, 1921.

Il Maestro cammina contro il vento invernale; la figura geometrica ed esasperata da un gusto espressionista, esprime determinazione nell’affrontare le forze avverse della natura. I passi pesanti comunicano vigore; la massa scomposta dei capelli evoca libertà. Le braccia innaturalmente al rovescio sono un espediente per risaltare le possenti mani. Il bastone di traverso equilibra la composizione. Un saggio d’arte!

JOSEF THORAK, scultore austro-tedesco, *Salisburgo, 7-2-1889 - †Hartmannsberg, Baviera, 26-2-1952.
Beethoven solitario nella natura con le note della Quinta Sinfonia, grande placca in bronzo, fusione, realizzata a Monaco negli anni Trenta del Novecento.

Sullo sfondo una natura espressa in pochi forti simboli: alti steli d’erba piegati dal vento e un indistinto turbinio in cui si scorgono le note della Quinta Sinfonia sparse sul capo (e nella mente) del Compositore.

Il cappotto di Beethoven tradisce la moda degli anni Trenta del Novecento: quella conosciuta dall’autore Josef Thorak, scultore di talento che durante il III Reich firmò le statue colossali dell’Olympiastadion di Berlino e la cui fortuna declinò con la caduta della Germania. L’inquietudine del Maestro sembra presagire l’alienazione di un “artista maledetto”, in fuga dai fasti hitleriani verso i margini della memoria.

Una scultura-sedile (Sitzbilder) in poliuretano viola pressato che ci cala nello spirito di contestazione dei primi anni Settanta. Sono raffigurati i tre elementi beethoveniani universalmente noti: la maschera, il cornetto acustico (simbolo della sordità) e le prime note della Quinta Sinfonia in una nuvola da fumetto, che esce come uno sbuffo dalla bocca serrata del Maestro.

OTTO DREßLER, scultore e artista tedesco, *Braubach, 1-11-1930 - †Monaco, 11-7-2006.
Organizzò più di 230 mostre e manifestazioni artistiche in tutto il mondo. Fu insignito di vari riconoscimenti.
Scultura-sedile di Beethoven con l’incipit della Quinta Sinfonia

L'autore, considerato in Germania l’inventore dell'alienazione dell'arte nella vita quotidiana, usava le sue opere per performance in luoghi pubblici, coinvolgendo i passanti in azioni che stimolavano discussioni e polemiche. Nel 1970, nel bicentenario della nascita di Beethoven, Dressler fece realizzare la Sitzbilder, invitando poi le persone a sedersi: una provocazione contro l'uso indiscriminato dell'immagine di Beethoven a fini commerciali e speculativi.

È la più bella medaglia commemorativa del 2020, per il suo pregio, la sua forma, la sua figura, il suo design in pieno stile nuovo Millennio. Fattura superlativa e qualità in ogni dettaglio, con gran patina.
Al dritto volto di Beethoven di prospetto in marcato rilievo (libera interpretazione dalla maschera di Franz Klein del 1812). In giro lungo tutto il bordo incipit della Quinta Sinfonia [op. 67].

SANDRA DEIANA, progettista di monete e di medaglie italiana, *Settimo San Pietro, Sardegna 1991, [viv.].
250° Anniversario della nascita di Ludwig van Beethoven, 2020

Moneta commemorativa in argento 999, valore nominale 3000 Franchi. Coniata, finitura antica con fondo, figura e iscrizioni opache. Emessa in 250 esemplari numerati [esemplare n. 233]. “The issue of this legal tender commemorative coin is authorized by the authority of Republic of Cameroon”. Realizzata e rifinita da Artmint, Parigi, 2020. Ø mm. 50, spessore 8 mm, peso 93.30 g.

Al rovescio scritta ad arco, in pasta: “Republique du Cameroun”. Sotto, una minuscola cetra stilizzata. Nel campo centrale, tra due fronde di alloro, firma in facsimile: Beethoven 1770 • 1827. Tra la data di nascita e quella di morte un minuscolo diamante “A Genuine Diamond” che emette luce in contrasto con la finitura antica (grigia) della moneta.

È l'unica medaglia in tutta la storia della medaglistica beethoveniana a riportare un vero diamante: immagine di forza spirituale, perfezione e grandezza. Simboleggia valori morali e intellettuali, e ha la capacità di splendere al buio. Un grande omaggio a Beethoven per il suo duecentocinquantesimo compleanno.

ORIENTAMENTO ALLA NAVIGAZIONE

Questa sezione è l’eredità della Mostra online “L’Uomo. Il Genio. Il Mito” proposta nel 2021 e qui preservata nei suoi contenuti essenziali. La narrazione si articola in tre filoni:

L’UOMO dedicato ai momenti e ai temi salienti della vita del Compositore;
IL GENIO dedicato alla opere e alla loro interpretazione in vari ambiti delle arti figurative;
IL MITO dedicato alla diffusione mondiale del Mito beethoveniano, allo sfruttamento dell’immagine del Compositore a fini commerciali e politici, alla sua venerazione e dissacrazione.

All’interno di ognuno dei tre sono proposti più sotto percorsi.

Per esempio:
selezionato il percorso “IL GENIO”, si può procedere con la scelta del sotto percorso “SESTA SINFONIA”.
Ogni sotto percorso è costituito da una Galleria di opere e/o documenti sul tema, introdotta da un breve testo esplicativo.
Ogni immagine è accompagnata da una didascalia descrittiva e tecnica, può essere ingrandita e visionata ad adeguata risoluzione.
I sotto percorsi “INTRO” introducono con un breve audiovisivo alla specifica sezione.

CREDIT: tutte le opere e i documenti proposti provengono dalla Collezione Carrino
© Collezione Carrino – Casa Museo Biblioteca Beethoveniana
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